Il viso è, a primo impatto, quel biglietto da visita per presentarci al mondo.
L’invecchiamento cellulare cutaneo è determinato da fattori ambientali, nutrizionali e certamente genetici.
Nutrigenomica, farmacogenomica e genocosmesi. La nutrigenomica è la scienza che studia l’interazione tra la nutrizione e il DNA, ossia come il cibo che ingeriamo influenza i nostri geni. La nutrigenomica consente di prevenire i processi che a lungo andare possono indurre malattie complesse come metaboliche, neurodegenerative, neoplastiche e danni da stress ossidativo come l’invecchiamento cellulare cutaneo. Grazie alla ricerca in farmacogenomica, fondamentale per identificare sia i geni che possono essere utilizzati come target per nuove terapie, sia i profili genetici individuali dai quali può dipendere la risposta terapeutica ai principi attivi somministrati, si è approdati anche al settore della cosmesi anti-age. Questo nuovo ambito di studi, la genocosmesi, ci ha permesso di ampliare le conoscenze sui meccanismi genetici dell’invecchiamento cellulare cutaneo, scoprendo più di 1500 geni coinvolti nel processo di invecchiamento della pelle.
Un sistema perfetto e complesso. Il nostro metabolismo, ovvero quel complesso di reazioni che determinano il cambiamento del nostro corpo nell’accrescimento, rinnovamento e mantenimento, si distingue in due processi:
• Il catabolismo che si occupa della degradazione ed eliminazione delle tossina
• L’anabolismo nel quale si verificano le reazioni di sintesi delle sostanze necessarie all’organismo per attuare la rivitalizzazione, rigenerazione e ristrutturazione cellulare.
Tre principali meccanismi catabolici da regolarizzare. Durante il processo catabolico, oltre all’energia liberata si producono inevitabilmente delle scorie e si attivano dei meccanismi biologici che conducono ad una degradazione cellulare. I radicali liberi rivestono un ruolo chiave nell’invecchiamento cellulare cutaneo e sono prodotti di scarto che si formano naturalmente all’interno delle cellule del nostro e determinano delle reazione ossidative. Gli MMPs (MatriceMetalloProteinasi) sono un gruppo di enzimi la cui funzione è eliminare le cellule vecchie per fare posto alle nuove. Anche l’esposizione al sole può indurre un incremento delle MMPs causando la deregolazione del corretto metabolismo della cute. La glicazione è uno dei meccanismi che concorre all’invecchiamento cellulare cutaneo ed è quello che comporta la perdita di tono ed elasticità della pelle. Questa condizione induce la comparsa di rughe ed è un processo che inizia generalmente intorno ai 35 anni e diventa importante verso i 50.
Un complesso unico per aiutare la molecola anti-age
Klotho è una proteina scoperta negli ultimi vent’anni, coinvolta nei processi di invecchiamento cellulare cutaneo. Farmagens Health Care ha brevettato una formulazione all’avanguardia in grado di aiutare questa proteina nel contrastare l’invecchiamento cellulare cutaneo, con un processo sinergico mediante l’azione di un probiotico (Lactobacillus Paracasei F19), un’alga rossa (Clamydomonas Nivalis) dotata di un sorprendente meccanismo di difesa contro gli influssi ambientali e l’ormai famoso acido ialuronico, filler per eccellenza, che svolge un’efficace azione “riempi-rughe” e restituisce alla pelle un aspetto più tonico ed elastico, idratandola in modo intenso e prolungato. Da questa formula nasce la crema per il viso Clotogen Dermacare che con un esclusivo meccanismo di azione rappresenta la nuova frontiera della cosmesi anti-age, garantendo una sana bellezza senza età.
Scopri di più sulla correlazione tra Microbioma umano e l’invecchiamento cutaneo: https://farmagensonline.it/invecchiamento-cellulare-cutaneo/